25 aprile, auguri a tutti...è S.Marco!

25 aprile, solo San Marco

La vita
San Marco è uno dei quattro evangelisti. Fu discepolo di Paolo, è venerato da più Chiese Cristiane. La chiesa copta lo considera patriarca.
Della sua vita sappiamo quasi nulla. Sappiamo che era ebreo, di stirpe levitica.
Non si sa se conobbe direttamente Gesù. Di sicuro sappiamo che, pochi anni dopo la morte del Maestro, gli apostoli e i discepoli si riunivano a casa di sua madre.
Il fatto che sia l'unico evangelista a menzionare la fuga di un giovinetto che seguiva da lontano gli avvenimenti della cattura di Cristo nell'orto degli ulivi fa supporre fondatamente che sia egli stesso questo giovinetto.

« Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo » (Marco 14,1.51.52)
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Dagli Atti apprendiamo che partì insieme a Paolo e a suo cugino per Antiochia. Viene indicato come aiutante di Paolo quando egli predicava a Salamina (Cipro). In seguito, lo stesso libro ci riferisce che abbandona Paolo.
Dopo la morte a Roma di Paolo non vi sono più notizie certe su Marco. La tradizione lo vuole evangelizzatore in Egitto e fondatore della chiesa di Alessandria.
Nella Basilica di Aquileia (la cui cripta è affrescata con il ciclo della Predicazione di San Marco) e poi nella sede patriarcale di Cividale del Friuli si conservava il "Vangelo di San Marco", attribuito dalla tradizione alla stessa mano dell'Evangelista. Il testo è ripartito in tre parti: una conservata nel Museo archeologico nazionale di Cividale; la seconda nell'Archivio Capitolare del Duomo di Praga; la terza nella Biblioteca Marciana di Venezia.
Non vi sono notizie certe su dove, come e quando Marco morì. Eusebio sostiene che la sua morte sia avvenuta ad Alessandria, dove venne ucciso facendo trascinare il suo corpo per la città.
Le sue spoglie vengono trafugate con uno stratagemma da due mercanti veneziani nell'anno 828 e trasportate, dopo averle nascoste in una cesta di ortaggi e di carne di maiale, a Venezia, dove pochi anni dopo verrà dato inizio alla costruzione della Basilica che ancora oggi ospita le sue reliquie.
La memoria religiosa è il 25 aprile, in occasione della ricorrenza del martirio. Nell'antica Repubblica di Venezia, tuttavia erano dedicati a San Marco anche il 31 gennaio, ricordo della traslazione a Venezia delle reliquie, e il 25 giugno, data del rinvenimento, nel 1094, del luogo in cui esse erano state occultate.

Il simbolo del leone
Tutti e quattro gli Evangelisti hanno un simbolo iconico che generalmente viene raffigurato vicino o al posto del santo nelle pitture e nelle sculture. Questi simboli sono associati al Vangelo proprio del santo ed al verso dell'Apocalisse 4,7, dove vengono descritti quattro esseri viventi, un leone, un uomo, un vitello ed uno «simile ad aquila mentre vola», i quali, attorno a Dio, sono intenti a cantarne le lodi. Il simbolo di san Marco è il leone, perché il suo Vangelo inizia con la voce di san Giovanni Battista che,
nel deserto, si eleva simile a un ruggito, preannunciando agli uomini la venuta del Cristo.
In seguito anche Venezia e il Veneto hanno adottato questo simbolo. A tutt'oggi sul gonfalone della regione v'è un leone.
Il vangelo secondo Marco
Si tratta del secondo dei quattro vangeli canonici. Il Vangelo racconta la vita di Gesù dal suo battesimo per mano di Giovanni Battista alla sua resurrezione, ma si concentra principalmente sui fatti dell'ultima settimana della sua vita. La narrazione concisa rappresenta Gesù come un uomo d'azione, un esorcista, un guaritore e un operatore di miracoli.
Due temi importanti del Vangelo secondo Marco sono il segreto messianico e la difficoltà dei discepoli nel comprendere la missione di Gesù. Riguardo al primo aspetto, Gesù ordina frequentemente di mantenere il segreto riguardo aspetti della sua identità e di particolari azioni. Le difficoltà dei discepoli appaiono invece, ad esempio, nel comprendere le parabole.
Il testo è composto da 16 capitoli con un'appendice di dodici versetti, considerata dalla maggioranza degli studiosi non autentica.
La data di composizione potrebbe variare dal 65 dc al 71 dc.L'opera è scritta in lingua greca, ma presenta influssi semitici ed è caratterizzata dalla presenza di vari latinismi. Il lessico si presenta privo di ricercatezza stilistica tipica del linguaggio popolare. Lo stile del vangelo è vivace e simile alla lingua parlata.
Quello di Marco, con le sue circa 11.230 parole, è il più corto dei vangeli.A differenza di Matteo e Luca, Marco non riporta alcuna informazione sulla vita di Gesù prima del suo ministero. In Marco non compare neanche il Padre nostro, riportato dagli altri sinottici. Dei 662 versetti totali di Marco, 406 sono in comune con Matteo e Luca, 145 con il solo Matteo e 60 con il solo Luca.

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