Il caso Biancofiore e la potenza delle lobby gay




c°paolo Brescia
rip.ris.
lagazzettadelpago.blogspot.it


Pochi giorni dopo il giuramento dei ministri del nuovo governo guidato da Enrico Letta, sono stati nominati anche i delegati e i sottosegretari. La bufera che si è sollevata per la nomina di Michaela Biancofiore è senza precedenti, ed ha dimostrato la potenza delle lobby gay, che, come riportato da "Il Giornale" sono molto più forti di quelle dei cattolici, qualora ve ne siano, è beninteso. A scatenare l'ira delle associazioni gay sono state delle dichiarazioni della Biancofiore, che ha affermato che "Le associazioni gay sono una casta che si autodiscrimina e che fa una discriminazione preventiva contro di me", E poi: «Gay discriminati? Se è per questo sono più discriminate le donne. Perché invece di fare queste sterili polemiche le associazioni gay non fanno comunicati sugli omicidi delle donne?». E ancora: «Impareranno a conoscermi e capiranno che sono assai diversa da come mi dipingono. E comunque sappiano tutti che non mi lascerò intimidire. Spiace davvero che questi attacchi siano arrivati dai campioni della tolleranza». le dichiarazioni erano proteste di questi gruppi dopo la sua nomina, e rivangavano altre dichiarazioni della deputata PDL, in cui asseriva che "Chi va con i trans ha seri problemi e purtroppo qualcuno nasce con una natura diversa, tra l’altro una natura che non ti fa avere una vita facile".Analizzando le dichiarazioni è chiaro che si tratta di frasi-volendo-anche pesanti, o comunque non politicamente corrette, ma la sinistra ci ha abituato a frasi irriverenti, anche in occasione della morte di Andreotti, proprio pochi giorni fa, e mai censurate proprio dai cosiddetti "tolleranti per eccellenza". Il problema non sono le proteste per le frasi, che sono-in un paese democratico è concesso, e per fortuna! -libere scelte di gruppi organizzati, ma il passo indietro di Letta, che porta ad una riflessione. Nonostante le proteste dei gruppi cattolici la Bonino(con lo 0.2% alle elezioni di febbraio) siede su una delle poltrone più importanti del consiglio dei ministri, mentre la donna scelta come sottosegretario alle pari opportunità(tra l'altro la Biancofiore si è sempre battuta contro il femminicidio) dopo poche ore non ha più la sediuola. e proprio con questo cattolicesimo adulto, stile Letta,o Renzi, che le lobby gay, potenti e radicate nei palazzi del potere, vincono e continuerranno a scegliere e a piazzare bene i loro rappresentanti o paladini. Poi però le stesse associazioni accusano di lobbysmo la Chiesa Cattolica.



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