Costantino Della Gherardesca, mi faccia il piacere!

di Paolo Brescia

Oggi 10 ottobre Costantino della Gherardesca(conduttore-foto) ha preso possesso per un giorno del giornale MetroNews, concedendosi in una intervista a tutto campo e lasciando "in dono" un editoriale a p.8 alquanto discutibile. Nel'intervista molte cose sono legate al suo campo lavorativo e non le commento, vista la sua esperienza nel settore tv/radio(14 anni dal debutto sul piccolo schermo). Volevo commentare solamente l'editoriale perché, confrontato anche con un' altra sua intervista-sempre su MetroNews-di qualche giorno fa, mi ha lasciato alcune perplessità. Parliamo di Islam. Cito testualmente:

"Non capisco però come si possano giudicare un miliardo e 600 milioni di persone in base a ciò che fanno piccoli gruppetti sparuti di “terroristi” o briganti. Capisco anche che certa parte di stampa goda particolarmente ad incendiare la polemica sull’Islam. La notizia è notizia. E alla faccia di ogni regola deontologica, il “sbatti-il-mostro-in-prima-pagina” è la chiave di volta per vendere. Ma non capisco come si possa arrivare ad una vera e propria islamofobia generalizzata"

Purtroppo questo(gruppetti sparuti, giudicare...) è un pensiero comune in molti settori politico-sociali italiani(ne abbiamo parlato QUI)
Come è possibile pensare che il problema sia l'islamofobia(se esiste) quando ogni giorno siamo invasi da notizie di violenze, non solo dell'Isis ma anche in generale delle situazioni di oppressione negli stati islamici(la situazione delle donne perché non viene riportata?). Perché Della Gherardesca non ne parla? Perché non cita la condizione disumana di Asia Bibi(http://www.tempi.it/i-1800-giorni-di-carcere-di-asia-bibi-in-attesa-di-risorgere-con-lui) condannata a morte senza ragione? Ma il problema, certo, è l'islamofobia. Se è giornalista saprà cosa significhi fare informazione, forse non se lo ricorda più.

L'articolo ha anche dei tratti veri e belli, verso la fine(L’altro è il confronto, colui che ci mette di fronte un’immagine diversa e che quindi ci aiuta a crescere. Perché dovrebbe terrorizzarci? E allora smettiamola una buona volta di pensare che al mondo esistiamo solo noi, singolarmente, proprio in un momento in cui la globalizzazione è una realtà innegabile. Proviamo ad aprire gli occhi. E proviamo ad avvicinarci all’“altro”);va dato atto a Della Gherardesca di essere un fine intellettuale, ma politicamente corretto. Finché l'Isis non busserà a casa sua il problema sarà inesistente.

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