Sarri-Mancini, l'ipocrisia sovrana del pallone

di Paolo Brescia

Volevamo rimanerne fuori. Si sa, la Coppa Italia non è una competizione coperta dal "Calcio visto da me", ormai da tempo, dagli scontri in cui perse la vita Ciro Esposito. Per scelta, per netto distacco da una competizione che nel tempo sta accumulando solo polemiche, delusioni e scarsissimo interesse. Ma, la storiaccia di ieri sera merita una nota a margine. Una nota di colore per sottolineare quel modo tutto italiano di far polemica e di portare avanti storie e screzi. Il fatto lo sappiamo tutti, forse non nella sua interezza dato che la verità la sanno solo gli interessati. Sarà il giudice sportivo a stabilire la pena per i mister, o solo per Sarri, vedremo.

La denuncia di Mancini è forte, il gesto di Sarri deprecabile. Ma per favore non riportiamo in voga il vecchio mito omofobia. Lo avevamo fatto- sbagliando- per Tavecchio, per poi scoprire che il presidente della federcalcio fosse "semplicemente" un ignorante.


Tutto qui: Sarri verrà punito, speriamo, per espressioni ingiuriose. Giusto. Mancini avrà giustizia. Poi chiudiamo la vicenda, per favore, ché l'allarme omofobia, in Italia- se esiste- non è nel calcio. Il calcio è pieno di ignoranti, purtroppo, e l'ignoranza non fa distinzioni di sesso o orientamento sessuale: è ignoranza, questo basti. Non a giustificare le offese, ma a trattarle per come sono.

Ah, Sarri, le cose di campo, se non sono lecite, devono uscire- eccome- dal campo: allora il calcioscommesse andava sotterrato perché accaduto in campo?

E voi, che ne pensate?

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