Sulle unioni decide Renzi.Con buona pace di cattolici e LGBT...


di Paolo Brescia

Altro che sveglia Italia, altro che Family Day...altro che articolo 72 della Costituzione (basterebbe questo...). Decide Matteo, tutti in silenzio, si obbedisce.
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Stasera, h 19 circa, si voterà la fiducia (!) sul maxi emendamento Renzi-Alfano, che snatura, solo in parte, il Cirinnà. Rendendolo forse digeribile, in quanto elimina la stepchild adoption, ma l'analisi non può fermarsi qua.
Va via anche l'art 3(con un unico emendamento, come per la finanziaria...), e in sostanza si offendono gli omosessuali: L'unione, si legge, "non comporta obbligo di fedeltà" mentre prevede "l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione". Cioè, potete separarvi come e quando volete perché siete diversi. Omofobia legalizzata.

Si potrà condividere la sostanza (io resto contrario: qualche riferimento al 29 cost è tolto, in quanto ora "è scritto" che deve parlare di formazioni sociali-2 cost, ma restano troppi i nodi di un ddl scritto senza competenza), ma quel che lascia basiti veramente è il metodo. Violato, stavolta ancor più grandemente rispetto al secondo testo, il Cirinnà bis, l'art.72 della nostra costituzione: i disegni di legge vanno discussi in Commissione, e l'opposizione ha tutto il diritto di ostruire i lavori, qualsiasi ddl sia, di qualsivoglia natura. Altrimenti, si fa un decreto legge del governo.
Non stupiamoci: per Renzi ciò che ritarda di un filino le sue aspettative decisionali, è "palude". Non esiste l'iter parlamentare, la discussione: cito il canguro Marcucci, sempre in tema di Unioni Civili. Ma come non parlare della fiducia posta sulla l.Elettorale, sulla riforma costituzionale e su quella del senato, oltre che su ddl Buona Scuola? Dunque, Unioni Civili siano (occhio, il M5S non sembra più così contento, e Sel propone battaglia. Voteranno PD-NCD -non tutti...-, ma FI?) ma la Renzata non soddisfa nessuno. Ne gli LGBT: l'obiettivo era ottenere la stepchild: personaggi come Lo Giudice, perché non hanno minimamente protestato alla decisione di Renzi?; nè il Circo Massimo: il grido della piazza era "ritirare il Cirinnà", che invece passa annacquato. Un vero pastrocchio.

Il Paese, questo governo, lo sta cambiando. Ma a farne le spese, è la nostra già flebile democrazia, colpita a più riprese con la scure della demagogia e dell'autoritarismo...

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