Le funzioni emotive della comunicazione. Cosa c'è al di la della logistica


Altro appuntamento, questa volta breve ma decisivo, sulla comunicazione negli uffici stampa. Parliamo di funzioni emotive della comunicazione. Dico breve perché sul tema, in realtà, si potrebbero scrivere capitoli interi di altrettanti manuali, ma l'essenzialità si coglie sono stando nelle varie realtà e allora per brevità ci limitiamo ad osservare le dinamiche che si ripetono quando si lavora per un club sportivo, un'associazione, ecc.


La scorsa settimana abbiamo parlato diffusamente di comunicazione interna, tra le altre cose. Questa particolare forma di condivisione prevede funzioni sia logistiche che emotive, appunto. Comunicare all'interno della realtà (e farlo bene) risponde a necessità primarie di organizzazione per un regolare svolgimento delle attività siano esse ordinarie che straordinarie. Forniamo il classico esempio, come sempre declinabile anche nelle realtà diverse da quelle sportive: dovete svolgere una amichevole infrasettimanale. Sarà compito del mister avvertire il dirigente responsabile che monitorerà il club avversario, lo chiamerà, passando per il presidente o chi per lui, coinvolgendo il responsabile della comunicazione che si informerà sul match sia prima che dopo. Durante il match potrà recarsi al campo per fotografare (se è anche il responsabile foto, come spesso avviene) alcune azioni salienti della partita e realizzare un breve comunicato. Sarà sua cura tenere nel tempo i rapporti con l'altra società, di tanto in tanto. Bene, questa è organizzazione. Ma dietro un evento che riesce bene, dietro la logistica, cosa c'è (cosa deve esserci?)

C'è l'utilizzo della comunicazione per rinforzare il senso di appartenenza, identità a un club, e il conseguente rafforzamento della leadership del gruppo dirigente.
Non è un processo facile. Anzi. Il più delle volte è un fatto trascurato, che viene assimilato a forza di comandi imposti, di mal di pancia che non emergono all'esterno. Occorre invece, con precisione e decisione, ribadire valori e obiettivi che vi ispirano dalla fondazione, perché tutti li conoscano, non nascondendo i limiti con toni (ridicoli) da autocelebrazione, ma facendo sentire parte della vostra realtà tutti, dall'associato di due ore fa al custode con esperienza ventennale, dal direttore sportivo al presidente emerito che magari non fa altro che criticare la "nuova" linea societaria.

Le risorse interne, di questi tempi, sono più alte, più rintracciabili e maggiormente usufruibili di quelle esterne: è ora di farne tesoro!

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