Social Media: essere ovunque è usarli bene?

di Paolo Brescia

Dopo la riflessione ospitata il 12 ottobre, http://edvita.blogspot.it/2016/10/quale-strategia-sui-social-network.html, a cura di Alessandro Cristofari, Social network expert, voglio tornare nel merito a partire da uno spunto offerto proprio da Cristofari. Cito infatti:
"...Facebook rimane lo strumento con più potenzialità per le attività marketing, soprattutto se si considera che ogni giorno circa 20 milioni di persone diventano fan di una delle pagine del social, che rappresentano oltre 1 milione e mezzo di attività commerciali attive. Facebook rappresenta un immenso mare nel quale lanciare l’amo, ossia il proprio messaggio business, per poter raggiungere un’infinità di potenziali clienti e pescarne una moltitudine. La piattaforma di Zuckerberg è l’asso pigliatutto dei social generalisti e ha ormai raggiunto una dimensione tale che per la concorrenza è difficile trovare spazio, perché passare a un social diverso non è una questione personale: bisognerebbe convincere tutta la rete di conoscenze. A guardare bene, però, lo spazio c’è: basta saper individuare esigenze particolari a cui Facebook non risponde. Lo dimostrano il successo che in questi anni hanno avuto social come Twitter oppure Instagram, così come le interessanti idee proposte da alcuni strumenti di nicchia".
E ancora:
"Inoltre, è emerso che gli utenti che navigano su Internet trascorrono 1 minuto su 5 del loro tempo sui social network. Le applicazioni degli smartphone costituiscono il punto di accesso più importante per l’uso dei social media (61%); il desktop, invece, è inesorabilmente in declino (21%) e suppongo che lo sarà maggiormente nel tempo".
 E infatti:

Puntualizzare sull'utilizzo consapevole dei sn resta un passo importante da eseguire per individuare le migliori strategie da utilizzare per agire sul proprio brand, affiancati da uno specialista nel settore. Il consulente di progetto si occupa anche di questo, nel mare di altre risorse che questi liberi professionisti possiedono. Vediamo uno schema collegato a quanto ci diceva Cristofari:


Capire questo e metterlo in pratica ci aiuta a individuare in quali sn siamo tenuti a entrare col nostro brand, quali sono i più utili. Questo passo è uno dei compiti del consulente, e non propriamente dell'addetto stampa/direttore marketing, ecc. Serve una persona esterna all'azienda che prenda in carico il brand, studi le ambizioni e tracci un piano di comunicazione che come un dardo termini al cuore del mercato.


Di consulente di progetto, d'ora in avanti, parleremo diffusamente. Restate in contatto con il blog.

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