Il 2018 in pillole

| Paolo Brescia |

Appuntamento consolidato ormai dal 2013, torna l'esperimento di raccontare i dodici mesi trascorsi utilizzando proprio le iniziali contenute nell'anno: "duemiladiciotto".



D - Desiree, la piccola ragazza barbaramente uccisa a San Lorenzo. Si scopre proprio in queste ultime ore dell'anno che non si prostituì per droga, mai, e che molte delle becere conclusioni a cui si era giunti nei giorni post delitto sono smentite, anche se non avrebbero cambiato la sostanza di un degrado morale e culturale in cui versano i nostri quartieri, le nostre città. Chiudersi in ghetti "franchi" non serve, aumenterebbe solamente criminalità e declino. La vittoria arriva dall'integrazione.

U - Unione Europea, conviene ricordarsene in vista del voto di maggio 2019, conviene prendere la consapevolezza che se da un lato paesi decidono di uscrine (l'UK), paesi vogliono entrare, vogliono il modello di mutuo interesse economico e sociale. L'Europa per prima non deve abbandondare il suo salvifico ruolo.

E - Elezioni, un 2018 importante che in Europa, in Italia e nel mondo ha dato nuovi leader e rinnovati sistemi: pensiamo a Bolsonaro, alla sua ascesa pericolosa che dal 1 gennaio ci dirà se un paese del BRIC potrà ancora dirsi aperto, integrante, democratico. Il rischio è che a dar potere alla demagogia si incastri anche il pericolo di pericolosi attacchi alla democrazia.

M - Morandi, il ponte caduto alla vigilia del Ferragosto genovese. Ha distrutto la vita di 43 famiglie e reso sfollate quasi 600 persone. Un danno incalcolabile a imprese, famiglie e trasporti. Il tutto, per l'incuria che ci condanna a piangere l'ennesimo, evitabile lutto. Le colpe? Svariate, e non è questa la sede per assegnarle, ma è compito della magistratura fare di tutto per accertarle.

I - Innovazione: l'anno appena trascorso è stato segnato dalla morte di Sergio Marchionne, senz'altro un leader che ha fatto suo il vero significato di innovare, che ha diverse sfaccettature e siginfica prima di tutto spostare i canoni dell'efficenza a seconda degli avanzamenti delle tecniche produttive, e non viceversa, cioè calibrare l'uso delle tecniche per giungere al livello di efficenza desiderata.

L - Libertà da vivere, libertà di vivere: ogni giorno siamo chiamati a rispondere alla sfida tra vivere e temere: Antonio Megalizzi era libero, è rimasto ucciso per mano di bagordi, a Corinaldo c'erano giovani che avevano desideri di libertà, sono morti per mano di un decerebrato, in Florida una scuola è stata devastata da oppositori della libertà: è indubbio che la costante oscillazione tra la libertà e la sua negazione, anche in questi dodici mesi, ci ha accompagnato.

A - Acquarius, l'odissea di una nave in ballo tra egoismi, personalismi e sterili polemiche. Con a bordo 630 vite, tanti sogni e pensieri. Noi respingiamo, come Europa, e il mondo sta a guardare: infatti, nella vicenda, siamo tutti coinvolti.

D - Dolores: non possiamo scordare la voce della O'Riordan, grandissima della musica che ci ha lasciati troppo presto.

I - Incontro, che è sempre meglio dello scontro, come nel caso delle Coree. C'è chi parla di accordo sotto banco da tempo, ma è innegabile che la situazione stia andando, almeno nelle dichiarazioni, almeno negli intenti, oltre lo stallo degli ultimi tempi: l'incontro tra Coree, e USA, come nuova speranza sul disarmo.

C - Cambiamento, termine caro a questo governo 5S-Lega che sta producendo un effettivo paradigmatico mutamento nelle scelte e nelle strategie operative: rimane un dubbio, ed è quanto effettivo sia questo operato, quanto vantaggio stia apportando al sistema paese, quale beneficio per l'occupazione del futuro, quale attenzione alle imprese e al fattore degli investimenti. L'impressione è  che a questi quesiti l'esecutivo non abbia risposte efficaci perché incapace di gestire le alte maree. Il 2019 darà molte, importanti indicazioni in tal senso.

I - Indonesia: un 2018 sismico, pieno di tragici strascichi che non accennano a placarsi. La forza della natura (lo sperimentiamo spesso nel nostro paese) è senz'altro imprevedibile, ma delle serie infrastrutture possono contrastare l'impotenza umana. Serve anche, però, aprire un ragionamento serio sulle eventuali zone da lasciare disabitate.

O - Ora o mai più: fermare il massacro in Siria. Il 2018 ennesimo anno di stragi, tra silenzi di regime e proclami. Intanto Trump avanza a grandi passi verso i rientri delle truppe da altre zone rosse: la soluzione non è alla portata (sicuramente non di chi scrive), ma certo l'età dei paternalismi è finita.

T - Terrorismo, non si può abbassare la soglia di attenzione. Non è un caso che questa parola dal 2014 ad oggi è stata sempre presente nel nostro personale sguardo sui dodici mesi trascorsi. Fa riflettere sullo scenario internazionale. Strasburgo come ultimo atto di questo triste fil rouge. Che speriamo si fermi del tutto.

T - Tensione, come quella che (ora pare diminuire) si respira in Francia attorno al modello di azione politica denominato "gilets jaunes": nel loro programma di istanze, questi esponenti della "pancia" della società civile francese propongono un indebolimento dei poteri del parlamento e del presidente, per promuovere un altro tipo di attribuzione delle competenze e delle azioni, diretto cioè dal popolo. Francamente, si rimane perplessi.

O - Onore, che va dato in tutto e per tutto a chi lavora nel terzo settore (in questi giorni al centro dell'attenzione): il no profit, la cooperazione internazionale: Silvia Romano, non dimentichiamo la ragazza rapita in Kenia, perché non si fermino le ricerche e non si assista ad un Regeni-bis.

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